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Consigli per gli acquisti di gennaio
03 gen 2025
Cosa devono fare le squadre di Serie A sul mercato di riparazione?
(articolo)
18 min
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IMAGO / SOPA Images
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E così rieccoci in un'altra sessione di mercato. Lo sappiamo: quella di gennaio è la più disperata, l'equivalente di comprare un biglietto della Lotteria Italia dopo la spesa per il cenone di capodanno e sperare di svoltare l'anno che verrà. Le squadre che hanno bisogno di qualche ritocchino come sempre sono molte, i soldi come sempre sono pochi. Noi ci siamo sentiti di dare qualche consiglio - uno, massimo due per squadra - sulla base di cosa sembra servire e cercando di evitare le voci che già si stanno facendo. Il ragionamento è il più realistico possibile, a volte pure troppo realistico. Buona lettura.

FIORENTINA

-WARREN BONDO

Radar Statsbomb.

Da quando Edoardo Bove è uscito dalla formazione titolare la Fiorentina ha perso qualche equilibrio in campo.

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Nel ruolo di falso esterno sinistro il centrocampista offriva caratteristiche uniche nell’undici viola: dinamismo, intelligenza, capacità di vincere i duelli e di coprire grosse porzioni di campo. Un giocatore, insomma, in grado di completare un centrocampo cerebrale, ma dal passo un po’ troppo felpato, come quello composto da Adli e Cataldi. Quindi un giocatore difensivo, ma che si esalti nell’intensità, rapido e con un fisico compatto. In Serie A non esistono molti profili simili, a parte Warren Bondo, uno dei centrocampisti difensivi più interessanti del campionato proprio per la sua unicità. Col pallone è un po’ schematico, ma sembra fatto apposta per integrarsi col resto dei giocatori della Fiorentina - anche con quelli che oggi giocano un po’ meno, come Richardson. Bondo è un centrocampista che ricuce distanze, che si spinge in pressing ma poi ha l’energia per tornare indietro e accorciare la squadra, raddoppiare, offrire supporto.

-OUSSEYNOU NIANG

Alla Fiorentina serve un giocatore pronto, che ha già superato la fase d’ambientamento in Serie A. Siamo pur sempre a gennaio, e Palladino e Bondo hanno già lavorato insieme al Monza. La concorrenza per il centrocampista del Monza potrebbe alzarne il prezzo fino a renderlo poco conveniente; l’alternativa economica e più esotica è Ousseynou Niang, mediano dell’Union Saint Gilloise di 24 anni pescato dal campionato lettone. Alto poco meno di un metro e 70, è un profilo simile a Bondo, per la capacità di intercettare palloni, andare a duello e coprire grandi porzioni di campo. Un po’ più efficace nelle corse in avanti col pallone, ma forse avrebbe bisogno di qualche tempo in più per capire la Serie A.

LAZIO

-MICHAEL KAYODE

Da anni la Lazio si portava dietro il problema del terzino sinistro, che è riuscita a risolvere in modo così clamoroso che oggi quel giocatore - Nuno Tavares - è il migliore della squadra. Vedi che succede a cambiare i terzini! Ora serve un terzino destro che possa ruotare con Lazzari e che sia più affidabile di lui a livello atletico. Kayode è poco considerato da Raffaele Palladino ed è uno dei giocatori che più facilmente sembra potersi muovere in questo mercato di gennaio. Il suo atletismo e lo spirito offensivo, da tutto o niente, sembrerebbe perfetto per la Lazio di Baroni.

-CHEICK KONATE'

Se si vuole rischiare un po’, invece, Cheick Konaté, terzino destro di vent’anni del Clermont Foot, può essere un’alternativa economica. Nazionale del Mali, non brilla certo per pulizia tecnica. Specie nel gioco di passaggi, è molto grezzo, ma è il tipo di difetti che una squadra come la Lazio sa nascondere. Konaté è molto veloce, forte nei duelli, ambizioso col pallone. Gli piace dribblare verso l’interno del campo. Una scommessa economica, che provenendo dalla Ligue 2 si porta dietro tutti i rischi che immaginiamo.

ROMA

-STEFAN POSCH

La stagione di Posch al Bologna è più che deludente ma il mercato di gennaio si fa in primo luogo per mettere una toppa e con il difensore austriaco la Roma di buchi non ne coprirebbe uno ma due. Con Claudio Ranieri, infatti, la squadra giallorossa è tornata silenziosamente al 3-5-2 e i centrali in rosa continuano ad essere solo quattro. Con Posch, insomma, la Roma avrebbe un difensore in grado di dare un po’ di respiro a Gianluca Mancini, il più impiegato dei tre, con caratteristiche tra l’altro non troppo dissimili, e in più avrebbe un’altra possibilità sulla destra, dove Celik non ha mai convinto a sufficienza e Saud Abdullahmid non è ancora riuscito ad andare oltre al meme. Con l’austriaco si potrebbe pensare anche di riesumare la difesa a tre e mezzo di spallettiana memoria, con un falso terzino a destra (cioè Posch per l'appunto) e un esterno un po’ più offensivo da quel lato. Non dico che sia una soluzione ideale, ma perché non darsi una possibilità in più? Posch, poco impiegato da Italiano, si muoverebbe volentieri e la Roma potrebbe trovare una soluzione per non spendere troppo.

-MICHAEL GREGORITSCH

Alla Roma manca un vice-Dovbyk qualsiasi, visto che Shomurodov sembra inadatto a far tutto ciò che non sia pressare e correre in praterie che in Serie A esistono solo nella fantasia. I soldi non ci sono e serve una riserva, questo è chiaro. Gregoritsch è ormai una riserva al Friburgo ed è nella fase discendente della carriera. Però ha qualcosa che Shomurodov non ha: è piazzato e difficile da spostare spalle alla porta; è forte nei duelli aerei e può lavorare per aprire spazi ai trequartisti della Roma.

MILAN

-VICTOR LINDELOF

Pescare dal bacino dei depressi dal Manchester United è sempre una buona idea: giocatori di alto livello ma sminuiti da un contesto disastroso a cui manca sempre poco per rifiorire. In questo senso, per il Milan, sostituire Tomori con Lindelof potrebbe essere un affare. Lo svedese ha ancora “solo” 30 anni, è in scadenza di contratto e quest’anno praticamente non ha mai giocato: quasi come acquistare un iPhone ricondizionato. Lindelof darebbe una guida esperta a una difesa che, dopo l’uscita di scena di Kjaer, sembra averne disperato bisogno, soprattutto dopo l’arrivo di Conceicao che presumibilmente vorrà puntare molto sulla solidità dietro. Chissà magari anche centrali giovani come Thiaw e Pavlovic, promettenti ma finora poco convincenti, potrebbero giovarne, di un arrivo del genere.

-SERGI ALTIMIRA

È ormai evidente quanto al Milan da troppo tempo manchi un riferimento davanti alla difesa, che sappia coprire le spalle dei compagni con senso della posizione e che contemporaneamente dia sicurezza in uscita palla. Conceiçao ha sempre prediletto mediani abbastanza intelligenti da distriscarsi in più aspetti del gioco, ma al Milan manca questo tipo di profilo: bloccare Reijnders sarebbe uno spreco, Bennacer non lo fa da tempo e comunque fisicamente non è affidabile, Fofana con la palla è limitato a parte qualche verticalizzazione e qualche buona conduzione. Per Sergi Altimira questa è la prima vera stagione da titolare in Liga. Classe 2001, cresciuto nel Barcellona e poi nel Sabadell, nonostante la formazione catalana non è un centrocampista specializzato sotto pressione: o meglio, si occupa anche di quello, e muove piuttosto bene il bacino per essere alto un metro e ottantotto. Altimira non è un nome reclamizzato ma può avere i margini di crescita per giocare ad alti livelli: è un buon lanciatore, è sicuro in distribuzione, tiene bene la posizione e sa essere deciso a contrasto. L’intensità non è il suo forte, ma sappiamo quanto questo in Serie A sia relativo.

JUVENTUS

-RAYAN CHERKI

Per il mercato della Juventus si sta parlando quasi solo di possibili difensori (Tomori, Antonio Silva, Hancko) ma a ben vedere il problema della squadra di Motta è più offensivo. La Juventus tiene tanto il pallone (60.4%) ma crea poco per essere una squadra di vertice. È solo sesta per xG creati, quinta per gol segnati, addirittura undicesima per tiri ogni 90 minuti. Como e Cagliari tirano più volte della Juventus, per dire. Come risolvere questo problema? Nel mercato estivo sono arrivati tanti giocatori offensivi ma qualcosa non sta funzionando, soprattutto al centro del campo. Koopmeieners da trequartista è apparso sperduto, incapace di fungere da centro nevralgico per la produzione offensiva, tanto che Motta sta pensando di spostarlo più indietro.

Occupare lo spazio sulla trequarti con profitto è una delle grandi difficoltà del calcio moderno, un ruolo dove serve un giocatore capace di fare tutto e farlo bene in spazi stretti, con la tecnica di un 10 e il senso tattico di un 8. In Francia, a Lione, questo giocatore c’è: Rayan Cherki. In estate se ne era parlato per la Lazio e anche in questi giorni se ne parla di nuovo, visto che il Lione deve vendere i suoi pezzi pregiati se vuole sperare di non essere retrocesso. Quale migliore momento per acquistarlo? In questa stagione il suo livello di gioco sembra cresciuto quel tanto che basta per smussare la parte più barocca a favore di una produzione offensiva di alto livello: Cherki è nel 99esimo percentile tra i giocatori offensivi per assist, xA e azioni di tiro create. Il gusto per la giocata è rimasto, ma sempre di più riesce a renderla anche efficace. I video dei suoi dribbling e dei suoi passaggi sono sempre più stupefacenti e basterebbe metterlo nel sistema di Motta per veder aumentare la creazione offensiva della Juventus. Inoltre Cherki ha vaghe origini italiane e potrebbe addirittura finire a giocare per la nostra Nazionale, tanto vale averlo sotto controllo.

TORINO

-DION BELJO

La rottura del crociato di Zapata è stata la prematura pietra tombale sulle speranze del Torino di vivere una bella stagione. A gennaio un centravanti deve arrivare, c’è poco da fare. Il nome più gettonato è quello di Beto, ma la Premier League è bottega cara per tutti e non è detto che Cairo riuscirà a convincere l’Everton. Dion Beljo sarebbe un’alternativa economica e intrigante, uno che al contrario di Beto non sai bene cosa può darti: molto poco, ma anche molto. È il centravanti del Rapid Vienna, a marzo compirà 23 anni e da quest’estate ha iniziato a segnare e magari non si ferma più (la conoscete la metafora del ketchup, no?). Fin qui ha segnato 14 gol, che magari vanno pesati nel contesto del campionato austriaco e della Conference League, ma sono comunque quasi tutti quelli segnati dal Torino in Serie A (19). Beljo, inoltre, ha segnato 4 gol nelle ultime 3 presenze nella Croazia Under 21, esordendo anche con la Nazionale maggiore. Beljo è un centravanti gigante (195 centimetri) con un discreto gioco spalle alla porta e una buona precisione dentro l’area di rigore. Ovviamente è un progetto in divenire, per cui è difficile sapere se potrà davvero svoltare l’attacco del Torino fin da subito. Eppure a vedere le sue partite in questa stagione non si può non rimanere affascinati: un centravanti croato gigante ma anche tecnico che segna molti gol. Se non è questa una promessa di felicità.

INTER

-MARCUS RASHFORD

Come augurio per il nuovo anno Simone Inzaghi ha messo tra gli obiettivi dell’Inter anche la Champions League. Per questo livello di ambizione la società nerazzurra deve iniziare a lavorare già da gennaio, con il compito piuttosto complicato di migliorare la qualità di una rosa già profonda e di alto livello. Dove le cose hanno però funzionato meno è nell’ultimo quarto di campo dove il rendimento di Lautaro Martinez non da Lautaro Martinez non è stato compensato né da un’eventuale rinascita di Arnautovic o Correa, né dalle prestazioni di Mehdi Taremi. Sostituire uno dei tre con un innesto di alto livello potrebbe essere un’idea interessante non solo per rinverdire le rotazioni ma anche per alzare ulteriormente la competizione dove la squadra di Inzaghi sembra averne più bisogno, e da questo punto di vista il profilo di Marcus Rashford, almeno tecnicamente, sembra perfetto. L’attaccante inglese è forse nel punto più basso della sua carriera, sembra in rotta con il nuovo tecnico del Manchester United, Ruben Amorim, ed è alla ricerca di una nuova occasione per rilanciarsi: quel tipo di situazioni in cui Beppe Marotta può cavare un prestito biennale con diritto a occhi chiusi. Rashford potrebbe funzionare come contraltare di Thuram sul lato sinistro e porterebbe in dote dribbling di cui l’Inter ha sempre disperatamente bisogno (al momento gliene riescono solo il 33% dei 2.56 tentati ogni 90 minuti, ma la premessa di questo tipo di pezzi è che il giocatore cambi aria per rilanciarsi) e gol quando gli altri attaccanti sono in secca: ancora oggi, nel Manchester United, è il giocatore con la percentuale più alta di accuratezza di tiro e con il miglior tasso di conversione (un ottimo 24%, dati StatsBomb). Certo, bisognerebbe fare uno sforzo, soprattutto di immaginazione, per capire come coprire l’ingaggio (siamo intorno ai 10 milioni netti a stagione) ma magari con qualche uscita in attacco la quadra potrebbe essere più vicina di quanto non sembri.

BOLOGNA

-ENZO LE FEE

Non male per un bidone.

Il centrocampo del Bologna manca drammaticamente di qualità, soprattutto di giocatori in grado di dare l’ultimo passaggio e aumentare la pericolosità vicini alla porta. È il trade-off che Vincenzo Italiano ha accettato per avere il pressing più feroce dell’intero campionato. Dentro questo ecosistema perché non provare a inserire un calciatore tecnico ma che difetta di qualcosa dal punto di vista atletico? Le Fée è il grande mistero del calciomercato estivo della Roma. Chi lo ha voluto? Cosa ci ha visto? Per il poco che ha giocato, abbiamo visto un centrocampista tecnico, capace di vedere il gioco in avanti, e a suo agio anche a difendere correndo davanti a sé. Un giocatore intelligente, con visione di gioco e dribbling nello stretto. Magari un po’ svagato, magari un po’ da proteggere, ma Ranieri non lo vede e la Roma se ne deve liberare, dopo averlo pagato più di venti milioni in estate (e infatti pare che il Betis sia molto interessato a prenderlo già a gennaio). Nel Bologna Le Fée potrebbe giocare nei due mediani, ma anche in posizione più avanzata, magari da falso esterno. Potrebbe essere una versione migliorata di Urbanski. Un bel prestito con diritto di riscatto?

-SERGEJ MILINKOVIC-SAVIC

Spero per voi non vi siate persi i video che in questi mesi sono circolati sullo strapotere tecnico di Milinkovic-Savic in Arabia Saudita. Tunnel di suola, sombreri a un tocco, filtranti visionari scodellati sbadigliando. A 30 anni magari ha voglia di un ultimo giro in Europa. Non potrebbe fare il lavoraccio di Odgaard con ben più grazia ed efficacia? Magari con meno dispendio atletico, ma con più qualità.

ATALANTA

-ARDIAN ISMAJLI

Ismailj ha scritto Atalanta da qualche parte dietro la sua testa. Dopo qualche anno da centrale difensivo perfettamente medio del campionato, in questa stagione pare essere diventato un fenomeno. Gli si è sbloccato qualcosa. È un difensore forte nei duelli, intelligente nella gestione delle uscite in avanti, un comandante centrale della difesa a tre, ovvero quello che sembra mancare un tantino all’Atalanta in questo momento. L’inserimento di un altro centrale potrebbe permettere di far avanzare Giorgio Scalvini sulla linea dei centrocampisti, dove l’Atalanta ha più scarsità.

-MORTEN FRENDRUP

In questo articolo ci stiamo sforzando di consigliare giocatori di cui non si è ancora fatto il nome, è vero, mentre Frendrup sembra un’opportunità concreta per l’Atalanta. Lo inseriamo, perché, non c’è nome più perfetto. I profili come quello di De Roon, e cioè dei cervelli difensivi, sono rarissimi, e Frendrup sembra essere uno di loro. Frendrup allungherebbe le rotazioni tra i due mediani, che sono i due giocatori con più minuti accumulati in stagione (dopo Carnesecchi) e che hanno assoluto bisogno di energie fresche. De Roon pare insostituibile, ma ha 33 anni e nelle ultime partite la sua intensità mentale sembra pagare lo sforzo.

NAPOLI

-AXEL DISASI

Pescare dagli esuberi del Chelsea, in fondo, è sempre una buona idea. Disasi, tra gli scarti, è quello che non può ancora essere scaduto. È arrivato appena la scorsa estate. Si è fatto tutta la caotica annata scorsa, per poi uscire dai titolari da quando è arrivato Enzo Maresca. Il lavoro da fare per Conte, per aggiustarlo a un gioco difensivamente più complesso, non sarebbe piccolo, ma Disasi in Serie A - con quei mezzi atletici - può comunque dominare.

EMPOLI

-CRISTIAN SHPENDI

A questo punto a bassa voce possiamo dirlo: l’Empoli ha preso lo Shpendi sbagliato. Quando l’estate scorsa è arrivato diretto dalla C, Stiven eravamo tutti molto curiosi di quello che avrebbe potuto fare, ma fin qui ha giocato pochissimo, incidendo ancora meno. Nel frattempo il fratello Cristian si è imposto con il Cesena: ha segnato 20 gol nella stagione della promozione dalla C e anche in B sta facendo benissimo: con 10 gol è il capocannoniere del torneo insieme a Iemmello.

All’Empoli un centravanti serve, sia perché Colombo non è una macchina da gol (l’Empoli ha segnato appena 17 gol), sia perché con l’infortunio di Pellegri praticamente D'Aversa non ha alternative. Shpendi sarebbe un’ottima soluzione, visto che sembra non subire i salti di categoria e darebbe all’Empoli una dimensione offensiva più interessante, in una stagione che merita di essere onorata. Inoltre potrebbe aiutare anche il fratello in questo momento difficile della sua carriera.

GENOA

-CHRISTIAN KOUAME

Il Genoa ha bisogno di attaccanti e lo sappiamo. Il tentativo Balotelli non è andato granché ma ora a gennaio si può andare sul mercato e prendere un giocatore che quando stava a Genoa faceva faville. Tanto tempo è passato e tante cose sono successe da quando Kouame ha lasciato Genova, ma perché non riprovare? Magari non è più un centravanti da doppia cifra, ma accanto a Pinamonti può ancora dare dinamismo e fisicità, che sia schierato sull’esterno che dietro la punta. Insomma, non tutte le minestre riscaldate sono un male.

-MOHAMED ALI ZOMA

Ali Zoma è già da un paio di stagioni uno dei giocatori più interessanti di tutta la Serie C. Classe 2003, cresciuto nell’Albinoleffe, è alto 1,74 cm ma è un giocatore piuttosto potente. Rispetto ai giocatori di terza serie la sua velocità gli consente di essere pericoloso su entrambe le fasce, sia rientrando sul destro sia puntando il fondo. Salendo di categoria il vantaggio atletico si affievolirebbe, ma Ali Zoma potrebbe benissimo diventare una seconda punta, perché ha un buon tiro e palla al piede punta sempre alla porta, soprattutto se può attaccare a campo aperto. In una squadra povera offensivamente come i rossoblu potrebbe già dire la sua e sarebbe un giocatore capace di valorizzarsi subito a livello di mercato. E poi, male che vada, il “Grifone” ci ha sempre abituato a nomi assurdi, pensate tra qualche anno poter ricordare un attaccante che si chiamava letteralmente Mohamed Alì.

LECCE

-JAIRO

Un centravanti brasiliano che va per i 33 anni non vi sembra una buona idea per il Lecce? Questo perché non avete mai visto giocare Jairo del Pafos, e perché seguite poco le partite del giovedì sera. Fate conto di una specie di Joao Pedro. Un numero 9 che si abbassa a legare il gioco, intelligente, tecnico, pulito. Tutto ciò che serve al Lecce per sgravare Krstovic di un po’ di lavoro e far sì che mantenga un minimo di lucidità. Il montenegrino è l’erede di Kevin Lasagna: il giocatore più in underperformance del campionato, eppure non è sembrato davvero inadeguato per il nostro campionato. Un attaccante d’esperienza da mettergli accanto è tutto ciò che serve.

COMO

-ANDREAS CHRISTENSEN

Christensen ha tutti i prerequisiti di un giocatore che può piacere al Como: sembra bollito, è un bel ragazzo, giocava nel Barcellona. Dovrebbe tornare ora da un infortunio ma la squadra è fatta e il posto per lui non c’è. Soprattutto perché c’è da liberare spazio salariale nel Barcellona. È tempo di ritirarsi sul lago di Como. Lo stipendio è alto, altissimo, ma i soldi non dovrebbero essere un problema per il Como, magari spingendo su un ingaggio a metà con il Barcellona fino a fine stagione. Il reparto difensivo sta giocando bene, ma manca di qualità nelle interpretazioni individuali. Nel Como di Fabregas i difensori partecipano molto anche alla fase offensiva: altra ragione per immaginare Christensen fare la differenza.

-RAFA MARIN

Se si cerca un’alternativa più economica.

MONZA

-NIKOLA MORO

Moro non sta trovando grande spazio nel Bologna di Italiano. In questi anni si è ritagliato un ruolo periferico, di centrocampista di tocco e di culto, un po’ leggero per gli allenatori che lo hanno avuto in Emilia. Al Monza manca qualità a centrocampo in modo disperato. Per non giocare sempre in affanno, almeno. Moro è un centrocampista con i tempi di gioco, che sa quando giocare in orizzontale e quando in verticale, e anche con la capacità di accelerare le transizioni con imbucate filtranti.

UDINESE

-PAUL ONUACHU

Paul Onuachu è alto 201 centimetri e capite perché sarebbe perfetto per l’Udinese, una squadra che sta cercando di fare i suoi granatieri di Sardegna. È un’alternativa più che valida a Lucca, con caratteristiche quasi speculari ma un gioco più ricco di sfumature. A 30 anni è entrato in quella fase della carriera in cui i centravanti vanno valutati in base alla freschezza atletica, e quest’anno non sta giocando molto, ma è stato capace di segnare gol così:

CAGLIARI

-ANTONIN BARAK

Un centrocampista con il fiuto del gol può fare la differenza per una squadra in piena lotta per non retrocedere e il Cagliari è proprio quel tipo di squadra. L’esperienza alla Fiorentina non è andata bene, ma Barak ha ancora 29 anni e conosce la Serie A. Può giocare sulla trequarti o a centrocampo e sicuramente darebbe una mano a una squadra che ha difficoltà a segnare. I suoi gol poi hanno spesso un peso specifico clamoroso.

PARMA

-AFIMICO PULULU

Afimico Pululu, con indosso la strana maglia dello Jagiellonia, sta regalando colpi di genio in Conference League. Punta centrale, esterna, trequartista: in qualsiasi ruolo Pululu fa valere il suo bel gioco spalle alla porta, le associazioni tecniche, i controlli puliti e una capacità di far gol non banale. Lo scorso anno ne ha fatti 13, quest’anno è già a 8. Ha 25 anni: l’età in cui gli attaccanti raggiungono generalmente il prime. Un buon partner per Bonny.

-RAFAEL TOLOI

Il Parma sembra quel meme del cavallo ultradefinito solo per metà, con l’altra metà che sembra disegnata da un bambino piccolo. È una squadra giovane e ingenua, che ha perso tanti punti negli ultimi minuti delle sue partite. Delprato è un leader, ma un po’ d’esperienza in più servirebbe, quella che potrebbe portare Rafael Toloi, che quest’anno non sta più trovando spazio nell’Atalanta.

VENEZIA

-GUILLERMO MARIPAN

L’infortunio di Michael Svoboda lascia un buco nella difesa già non troppo irreprensibile del Venezia. Come riempirlo? Guillermo Maripán è arrivato in estate al Torino con buone aspettative, dopo cinque stagioni da titolare al Monaco. Finora però non è andata molto bene: panchinato dopo alcuni errori, è scivolato nelle gerarchie di squadra prima di rientrare in campo nelle ultime due giornate. Soprannominato "El Toqui", il nome che i Mapuche davano ai capipopolo, ha 52 presenze con la Nazionale del Cile e grande esperienza. Per una squadra che manca di carisma e esperienza come il Venezia, Maripán potrebbe tornare molto utile.

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